Ogni giorno sul web nasce un trend topic basato su episodi a valenza negativa. La frase detta, e a volte anche mal interpretata “ad arte”, dal politico o dal personaggio famoso, la pubblicità che offende qualche valore personale, il fatto di cronaca che urta la sensibilità di qualcuno.
Il mondo del web e dei social media è guidato dall’impulso e dalle emozioni e di fronte a un evento che ci indispone, siamo portati a interagire alimentando gli algoritmi dei social media e regalando sempre più visibilità a ciò che non meriterebbe tanta attenzione.
Questo avviene per effetto del bias della negatività, che porta le persone a focalizzarsi, a ricordare o ad essere più reattive nei confronti di stimoli negativi.
Ogni volta che ciò accade arriva prontamente qualcuno a dire “è stato fatto apposta, così tutti ne parlano” come se quel salire agli onori della cronaca per un fatto negativo fosse comunque sinonimo di successo.
Se qualche volta capita che qualcuno sia abbastanza abile da riuscire ad ottenere qualche vantaggio temporaneo da una pubblicità negativa, a lungo termine “purché se ne parli” non è mai una buona strategia per far crescere un brand e sembra più una scusa per provare a nascondere sotto il tappeto qualche incapacità.
Se vuoi promuoverti come professionista o vuoi far conoscere un tuo prodotto, non basta che se ne parli. Hai bisogno di trasmettere fiducia, professionalità e competenza.
Non hai bisogno di like e follower ma di far arrivare il tuo messaggio a chi è interessato ad ascoltarti.
Devi far comprendere agli altri quali sono i valori che ti muovono.
E se qualche volta ti capiterà di finire in una shit storm da social (ormai sappiamo che può capitare a chiunque) hai due alternative:
- Se le critiche arrivano perché qualcuno vuole solo sfogare la sua frustrazione sui social e ti stanno attribuendo parole o significati che non hai mai espresso, chiarisci brevemente, fai una bella scrollata di spalle e passa oltre. I tuoi valori parleranno per te e chi avrà voglia di capire lo farà, agli altri non piacerai comunque ma il tuo scopo non è piacere a tutti.
- Se l’errore c’è stato davvero, chiedi scusa e non pretendere di avere ragione davanti ad ogni evidenza. Le persone apprezzano ed entrano in empatia con chi ha una caduta ma cerca di porre rimedio. Al contrario non perdonano chi prova ad arrampicarsi sugli specchi.
In ogni caso “purché se ne parli” non è mai una buona strategia ed una scorciatoia per il successo del tuo brand. Per far crescere il tuo personal brand devi imparare a gestire la tua web-reputation.